Dopo aver ascoltato la storia di FestiValle raccontata dal suo direttore artistico Fausto Savatteri, il sospetto che ci possa essere un filo che lega le divinità dell’Olimpo a un certo Luigi Pirandello è forte. Un filo che somiglia molto a una cima, una di quelle funi solide e resistenti che vengono usate sulle barche per ormeggiare e che, tra una fibra e l’altra, intrecciano l’essenza stessa di ogni viaggio. Nel caso di FestiValle, il festival internazionale di musica e arti digitali che da sette anni fa risuonare di note ed emozioni la Valle dei Templi ad Agrigento, a intrecciarsi sono le luci accecanti di una Sicilia che illumina le pietre arenare delle colonne doriche all’alba, incanta per i cieli stellati in riva al mare, e le ombre di una terra dai passi ancora incerti verso il futuro, in cui non è facile fare progetti, programmare. Eppure, anche se le onde sono alte e il mare minaccia tempesta, a vincere è sempre la passione, la tenacia e un pizzico di sana follia. Parola di Pirandello, pardon… di Fausto!

Fausto ci racconti come e quando è nato FestiVallle? Un sogno realizzato? Una sfida vinta?

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